Quando cerco di spiegare in modo intuitivo la differenza tra un atto unilaterale e gestuale e il valore di un progetto di architettura o design utilizzo un parallelo semplice ma, ritengo, efficace. Una colonna da sola non rappresenta niente se non se stessa ed assume valore solo in relazione a ciò che le sta attorno, come ad esempio, un obelisco in una piazza; una sequenza di colonne ordinate e disposte con rigore geometrico definiscono nel loro assieme la spazio e l’immagine del tempio conquistando, per effetto dalla loro iterazione, quell’aurea di sacralità che facilmente ognuno può riconoscerle. La ripetizione, che in letteratura prende il nome di allitterazione (l’inizio di ogni verso di una poesia con la stessa lettera), rappresenta un artificio retorico in grado di rendere suadente un racconto o un testo; più spesso si utilizza in poesia o in musica (ripetizione di una stessa nota o accordo) al fine di rendere gradevole una particolare concatenazione di simboli o suoni che nella oro successione definiscono la struttura portante di una qualsiasi azione creativa.

 

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