Dal 20 ottobre al 19 dicembre 2013, Archea espone presso la Biennale di Architettura e Arte Contemporanea di Shanghai, organizzata in un’ex area industriale della città un tempo dedicata alla lavorazione della ceramica.
L’obiettivo dell’evento è quello di divenire un momento di aggiornamento e confronto sui più recenti sviluppi dell’arte e dell’architettura cinesi, sulla loro teorizzazione e sul loro sguardo verso occidente.
L’esposizione, inaugurata da una serie di conferenze curate da importanti rappresentanti del mondo accademico cinese, si sviluppa all’interno di diversi padiglioni. È in quello centrale che Archea, in un percorso ad anello popolato da 71 stand che mettono a confronto un’ampia rassegna sull’ultimo decennio di architettura cinese e un focus attento e scelto sui protagonisti stranieri, trova il suo spazio tra la rosa di studi di architettura scelti a rappresentare l’attuale panorama architettonico occidentale al fianco di nomi come OMA, David Chipperfield e Steven Holl.
Archea, attraverso l’esposizione dei due progetti realizzati a Shanghai, il Padiglione UBPA B3-2 per l’Expo 2010 e il Green Energy Laboratory, rappresenta il contributo dell’architettura italiana allo sviluppo del linguaggio architettonico internazionale.
“Reflecta”, la tematica di questo padiglione, prende spunto da quattro fenomeni culturali: Dream Works, Concert Hall, Art Museum, New Architecture. Protagonista è la cultura artistica e architettonica contemporanea cinese dove sperimentazione, arte, architettura, teatro e video dialogano alla ricerca di un reciproco arricchimento guardando anche a ciò che accade ad ovest.